lunedì 7 ottobre 2013

My story as a "soloist"

Let's start by saying that I am very shy, and being shy for a person who wish to sing in front of people is terrible. My first experience as a soloist was this summer: we sang the "Barber of Seville", I sang in the choir and I also had two small rules: Fiorello and the Official. If we consider how much the other soloists had to sing, I sang nothing :).  I was proud of myself, for I had to study and memorize music and text in a week. What came out was not so bad as I thought.
I remember the moments before the show: we sang in Capranica Prenestina, a small village on the hills around Rome. We sang outdoor and there were many people.  I was frightened since was my first time as a soloist in front of many people, and in front of an entire village, since everyone could hear us!!! Everything went well.

Now that experience has passed and my voice is changing, is maturing, obviously I still need to study a lot but still I am happy because I finally understood what I want to do in my life: I want to be a full time singer.
The 17th November I will sing in another concert and among the compositions that we are going to sing there is the "Osanna" from the B-minor Mass Bwv 232 by Johann Sebastian Bach, who is my favorite singer. The "Osanna" was composed for 2 choirs and orchestra, but it is also possible to "divide" it in soloists and choirs. So it will be singed by 8 soloists and the choirs, and I will be the Basso solo of the I choir.
I am very happy about that and I wish the day of the concert I will be as calm as possible, since I don't want to disappoint anyone, including myself!!!!! XD

I have been living surrounded by music since I was born. I have studied piano for almost ten years, but then I decided to stop and I have never had the courage to start studying music seriously. For example by attending a school for music. Now I sing in two different choirs, but I wish I started taking music seriously when I was younger. Now it is not impossible, but honestly I am not brave enough, since I should start from the beginning in order to be sure of everything. I mean, I can read and play music, but I would like to study it more deeply: I wish I knew the rules of composition, I have got so many ideas in my head: melodies, reconstructions, arrangements.
Who knows, I might just start studying music seriously!!!
Eccomi nuovamente qui dopo tanto tempo con la II parte dell' analisi della cantata 42:

Il brano #4 è designato come Duetto-Corale, ma in realtà si tratta di un mero duetto, con melodia indipendente da corali. Anche in questo brano Bach apportò delle modifiche nelle varie rappresentazioni:
1.      Fagotto, Violoncello e Organo: melodia ricca di abbellimenti (1725)
2.      Fagotto, Violoncello e Clavicembalo alla melodia;
Violone e l’Organo: continuo (parte composta nel 1731)
3.      Come 1731, ma il Violone suona la melodia (1742)
In vari punti del duetto si possono trovare passaggi della melodia “Kommt her zu mir, spricht Gottes Sohn” ma questi sono coperti, di strofa in strofa, dal continuo gioco dei solisti.
            Il recitativo #5 è un recitativo secco con Arioso finale che porta al

brano #6, la cui strumentazione è composta da Violini I divisi e continuo con molti passaggi tematici differenti. Anche in quest’aria vi è una tematica: la contrapposizione tra l’irrequietezza del mondo e la pace che solo Cristo può dare. Il movimento vivace “a 16esimi” degli strumenti con passaggi tumultuosi è opposto al tema del Basso, che invece ha una melodia calma, e solo sulla parola “Verfolgung” essa si trasforma in una figurazione a sedicesimi. 

La cantata si conclude con un corale in "semplice stylo"

lunedì 5 agosto 2013

Barbiere di Siviglia

Per chi di voi volesse passare una bella serata all' insegna del divertimento e dell' ottima musica classica; venisse a Capranica Prenestina l' 11 Agosto alle ore 21.00 circa e si goda il magnifico spettacolo de            "Il Barbiere di Siviglia"

If you want to spend some quality time having fun and enjoying classical music, you should come to Capranica Prenestina (near Rome) the 11th August at 9.00 p.m. and enjoy the magnificent                           "The Barber of Seville"

https://www.facebook.com/events/187653151409137/

giovedì 4 luglio 2013

sabato 1 giugno 2013

http://www.youtube.com/watch?v=SRmCEGHt-Qk

Anche se non v'entra nulla con il blog, voglio condividere con voi una delle più belle Ouverture di tutta la storia della musica, dal "Tannhäuser" di Wagner.

Even if I talk about Bach, I wanto you to enjoy one of the most beautiful Ouvertures in the history of music from "Tannhäuser" by Wagner.
Bwv 42  „Am Abend aber desselbigen Sabbats“
Data di composizione: 8 Aprile 1725
occasione: Quasimodogeniti
Eseguita di sicuro altre 2 volte: 1 Aprile 1731 e o il 1 Aprile 1742 od il 7 Aprile 1743

  Questa è una cantata con 7 brani ed eterogenea. Essa comincia con una sinfonia, presa forse dalla cantata 66a "Der Himmel dacht auf Anhalts Ruhm und Glück", oggi perduta oppure da qualche brano strumentale sempre perduto. Questa sinfonia è una sorta di Concerto Grosso, poiché il gruppo degli archi e continuo (tutti), si contrappone al concertino formato da 2 oboi e fagotto. Questi due gruppi si scambiano i temi, simili tra di loro, oppure suonano assieme. La parte centrale del brano, designata da Bach come "Cantabile“ è costituita da un duetto tra il I oboe ed il fagotto, duetto che continua poi con il II oboe. Gli archi accompagnano il tutto con temi figurativi ed armonici. Il duetto rappresenta però solo una piccola porzione della parte centrale, poiché il tema iniziale viene ripreso in minore. Un Adagio di 2 battute conclude questa parte e v'è nuovamente la parte iniziale (Da capo).

  La sinfonia è seguita da un recitativo secco per tenore, il cui testo segue alcuni versi del vangelo secondo Giovanni. Il continuo esegue dei sedicesimi "battenti" , che simboleggiano la paura dei discepoli. Nel versione del 1731, Bach cambiò il basso continuo, inserendo una parte per clavicembalo ed un'altra per fagotto. Il clavicembalo suona i sedicesimi all'unisono con il continuo, mentre organo e fagotto suonano le stesse note del continuo, ma tenute (4/4 e poi 1/4). 

  Il brano numero 3 è un'aria tripartita. Il continuo è una sorta di pedale d'organo, in ogni battuta v'è l'alternanza tra semiminime sotto forma di nota a le stesse sotto forma di pausa, schema che si ripete per 2 volte; il fagotto suona le stesse note del continuo, ma sotto forma di ottavi (la struttura ricorda quella di un valzer). Gli archi (violini e viola) suonano gli accordi dell'armonia mentre gli oboi si alternano in una melodia dolce. Alfred Dürr crede che quest'aria, senza la parte centrale, sia una variante molto rielaborata dell' adagio del concerto sopra citato, oppure che sia la parodia di una delle arie della cantata 66a. La parte centrale „un poco andante“ è stata composta nel 1725, qui v'è solo il continuo che accompagna il contralto. Esso, assieme al fagotto, suona un'alternanza tra semiminime (1/4) e crome (1/8). Per la durata di una battuta il continuo diventa il protagonista assoluto dell' aria, suonando una figurazione di sedicesimi. Poi v'è di nuovo la figurazione precedente ed il contralto canta fino alla fine del brano. Nel 1731  Bach aggiunse una parte "pro violone", che, assieme all'organo, non doveva suonare i sedicesimi, ma bensì continuare con l'alternanza tra quarti ed ottavi. V'è poi il  „Da capo“. Quest'aria è una delle più espressive mai scritte da Bach e rappresenta una sorta di incoraggiamento e di conforto per le anime dei discepoli, che sono inquiete.



Fonti: "Johann Sebastian Bach" - Alfred Dürr 
         "Hänssler edition" Bach-Ensemble Helmuth Rilling (cd) - Dr. Andreas Bomba

giovedì 4 aprile 2013

Bwv 42 „Am Abend aber desselbigen Sabbats“

Bwv 42  „Am Abend aber desselbigen Sabbats“
Entstehung: zum 8. April 1725
Bestimmung: Sonntag Quasimodogeniti
Noch mindestens zweimal auf geführt: am 1. April 1731 und entweder am 1. April 1742 oder am 7. April 1743

  Diese ist eine 7-Stückige und heterogene Kantate. Sie beginnt mit einer Sinfonia, die vielleicht aus der verlorenen Kantate 66a "Der Himmel dacht auf Anhalts Ruhm und Glück" kommt oder auch aus einem verlorenen Konzertsatz. Diese Sinfonia ist eine Art von Concerto Grosso, da es die Streicher-Tutti und ein Concertino von 2 Oboen und Fagott gibt. Diese zwei Gruppen vertauschen ihre Themen, die verwandt sind oder kontertieren zusammen. Im Mittelteil des Stückes, das Bach als „Cantabile“ bezeichnet, gibt es ein zuerst Oboe I und dann Oboe II und Fagott – Duett. In der zwischen Zeit begleiten die Streicher mit figurativer Themen. Dieses Duett ist nur ein kleines Abschnitt, d.h. dass die  anfängliche Thematik der Arie in -Moll wiederaufgenommen wird. Ein 2-Taktiges Adagio endet diesen Teil und der Hauptteil wird als Dacapo wiederholt.

  Der Sinfonia folgt ein Secco Rezitativ für Tenor, dessen Text einige Verse aus dem Johannes-Evangelium folgt. Das Continuo, mit seinen klopfenden Sechzehnteln, stellt die Furcht der Jünger vor den Juden dar. In 1731 änderte Bach die Struktur des Continuo-Stimme, er fügte die Cembalo- und Fagott- Stimmen hinzu. Das Cembalo spielt die Sechzehntel mit dem Continuo zusammen, während das Fagott und die Orgel ganze Noten und Viertelnoten spielen. 

  Satz 3 ist eine dreigeteilte „adagio“ bezeichnete Arie. Das Continuo spielt wie ein Orgel-Pedal: zwei Viertelnoten pro Takt, das Fagott pocht dieselben Noten des Continuo in einer Achtel-Weise. Die  Streicher halten lange Akkorde, und die Oboen spielen weitgespannte Melodiebögen. Dürr meint diese Arie, ohne das Mittelteil, eine stark umgearbeitete Variante des langsamen Mittelsatzes des obengenannten Konzert sei, aber auch eine ausarbeitete Version einer Arie aus der Kantate 66a. Das Mittelsatz, als „un poco andante“ bezeichnet und mit Taktwechsel ist in 1725 komponiert worden, hier spielen nur das Continuo und die Alto-Stimme. Das Continuo (+Fagott) spielt ein Wechsel von Viertelnoten und Achteln. Für einen Takt schweigt der Alt und das Continuo spielt eine Sechzehntel-Figuration. Dann gibt es die Wiederaufnahme der vorigen Figuration und der Alto singt bis zum Ende des Stückes. In 1731 fügte Bach eine Violone-Stimme hinzu, die die Sechzehntel-Figuration nicht spielte; Orgel und Violone spielten den Viertelnoten und Achteln-Wechsel. Danach gibt es das „Dacapo“ des Hauptteils. Diese Arie ist sehr ausdruckvoll und bezeichnet ein Trost für die unruhigen Seelen der Jünger.  



Fonti: "Johann Sebastian Bach" - Alfred Dürr 
         "Hänssler edition" Bach-Ensemble Helmuth Rilling (cd) - Dr. Andreas Bomba

domenica 10 febbraio 2013

Avevo deciso di dedicare questo blog alla mera analisi delle cantate bachiane; ma mi rendo conto che è impresa ardua. Così ho deciso di "ampliare gli orizzonti", ossi di parlare oltreché di Bach anche della mia esperienza di "Cantore musicae".
Da più di due mesi ho cominciato  studiare canto e nel frattempo anche a cantare in due cori.
L'esperienza corale è sempre molto bella e "facile", poiché anche se si deve cantare è anche vero che non si canta da soli e che, in parte, si può seguire la propria sezione se non si è sicuri al 100% della propria parte. Ovviamente ciò non toglie che si deve studiare la parte poiché altrimenti, come ha detto una persona che conosco, "non scende l'arcangelo Gabriele a suggerirvi le note!"
La parte più difficile dello studio musicale canoro è lo studiare da solista. Alle volte si crede che sia facile cantare, ed invece per me non lo è. Cominciamo con il dire che la mia voce è quasi sicuramente una voce baritonale, quindi non dovrei avere difficoltà a prendere le note alte. Invece non è così scontato come sembra, poiché se è vero che ci vuole la tecnica e la pratica, è anche vero che quando sono tranquillo prendo benissimo le note alte. C'è anche da dire che per una persona timida come me è ancora più difficile cantare, anche solo per fare i vocalizzi!!! La paura di sbagliare, il non volersi lasciare andare per non tradire le proprie emozioni prendono il sopravvento e quando arrivo alle note un po' più alte la gola si stringe automaticamente e non v'è verso di farla rilassare.
La cosa più importante ed utile che si può fare in questi casi è buttarsi, anche se è difficile, e cantare le note; e mi riprometto di lavorare per questo scopo, di vincere la timidezza e di riuscire a tirare fuori una voce, spero, ottima!!!

mercoledì 9 gennaio 2013

Intuizioni...

Studiando a fondo le arie della II versione della Passione Secondo Giovanni, ero arrivato alla conclusione che l'aria "Himmel reiße, Welt herbebe", composta nel 1717, probabilmente per la passione composta a Gotha; fosse stata concepita come Aria per B con Corale S e che i due traversi fossero stati aggiunti nel 1725. Sfogliando il libro scritto da Alfred Dürr riguardante la storia di questa passione ho letto che anche lo studioso ha avuto la stessa idea.

Tornando alla Passione composta nel 1717, bisogna dire che purtroppo di questa, ci sono arrivati solo alcuni brani: la suddetta aria,
le arie per T:
"Zerschmettert mich ihr Felsen und ihr Hügel" ( usata solo nella II versione della Bwv 245)
"Ach windet euch nicht" ( come su )
"Erbarme dich" ( usata nella Bwv 55 )
il recitativo per T:
"Erbarme dich" ( usato nella Bwv 55 )
i corali:
"O Mensch, bewein dein Sünde Groß" (usato nella II versione della Passione secondo Matteo e Giovanni)
"Christe du Lamm Gottes" (usato nella II versione della Passione secondo Giovanni e della cantata 23)
"Bin ich gleich vor dir gewichen" ( usato nella Bwv 55 )