sabato 1 giugno 2013

http://www.youtube.com/watch?v=SRmCEGHt-Qk

Anche se non v'entra nulla con il blog, voglio condividere con voi una delle più belle Ouverture di tutta la storia della musica, dal "Tannhäuser" di Wagner.

Even if I talk about Bach, I wanto you to enjoy one of the most beautiful Ouvertures in the history of music from "Tannhäuser" by Wagner.
Bwv 42  „Am Abend aber desselbigen Sabbats“
Data di composizione: 8 Aprile 1725
occasione: Quasimodogeniti
Eseguita di sicuro altre 2 volte: 1 Aprile 1731 e o il 1 Aprile 1742 od il 7 Aprile 1743

  Questa è una cantata con 7 brani ed eterogenea. Essa comincia con una sinfonia, presa forse dalla cantata 66a "Der Himmel dacht auf Anhalts Ruhm und Glück", oggi perduta oppure da qualche brano strumentale sempre perduto. Questa sinfonia è una sorta di Concerto Grosso, poiché il gruppo degli archi e continuo (tutti), si contrappone al concertino formato da 2 oboi e fagotto. Questi due gruppi si scambiano i temi, simili tra di loro, oppure suonano assieme. La parte centrale del brano, designata da Bach come "Cantabile“ è costituita da un duetto tra il I oboe ed il fagotto, duetto che continua poi con il II oboe. Gli archi accompagnano il tutto con temi figurativi ed armonici. Il duetto rappresenta però solo una piccola porzione della parte centrale, poiché il tema iniziale viene ripreso in minore. Un Adagio di 2 battute conclude questa parte e v'è nuovamente la parte iniziale (Da capo).

  La sinfonia è seguita da un recitativo secco per tenore, il cui testo segue alcuni versi del vangelo secondo Giovanni. Il continuo esegue dei sedicesimi "battenti" , che simboleggiano la paura dei discepoli. Nel versione del 1731, Bach cambiò il basso continuo, inserendo una parte per clavicembalo ed un'altra per fagotto. Il clavicembalo suona i sedicesimi all'unisono con il continuo, mentre organo e fagotto suonano le stesse note del continuo, ma tenute (4/4 e poi 1/4). 

  Il brano numero 3 è un'aria tripartita. Il continuo è una sorta di pedale d'organo, in ogni battuta v'è l'alternanza tra semiminime sotto forma di nota a le stesse sotto forma di pausa, schema che si ripete per 2 volte; il fagotto suona le stesse note del continuo, ma sotto forma di ottavi (la struttura ricorda quella di un valzer). Gli archi (violini e viola) suonano gli accordi dell'armonia mentre gli oboi si alternano in una melodia dolce. Alfred Dürr crede che quest'aria, senza la parte centrale, sia una variante molto rielaborata dell' adagio del concerto sopra citato, oppure che sia la parodia di una delle arie della cantata 66a. La parte centrale „un poco andante“ è stata composta nel 1725, qui v'è solo il continuo che accompagna il contralto. Esso, assieme al fagotto, suona un'alternanza tra semiminime (1/4) e crome (1/8). Per la durata di una battuta il continuo diventa il protagonista assoluto dell' aria, suonando una figurazione di sedicesimi. Poi v'è di nuovo la figurazione precedente ed il contralto canta fino alla fine del brano. Nel 1731  Bach aggiunse una parte "pro violone", che, assieme all'organo, non doveva suonare i sedicesimi, ma bensì continuare con l'alternanza tra quarti ed ottavi. V'è poi il  „Da capo“. Quest'aria è una delle più espressive mai scritte da Bach e rappresenta una sorta di incoraggiamento e di conforto per le anime dei discepoli, che sono inquiete.



Fonti: "Johann Sebastian Bach" - Alfred Dürr 
         "Hänssler edition" Bach-Ensemble Helmuth Rilling (cd) - Dr. Andreas Bomba