giovedì 13 novembre 2014

MI RACCOMANDO, DOMENICA 23 NOVEMBRE ALLE ORE 18, PRESSO PALAZZO

SFORZA CESARINI A GENZANO DI ROMA, NON MANCATE DI ASSISTERE ALLA

TRAVIATA DI GIUSEPPE VERDI!!!!!

INFORMAZIONI e PRENOTAZIONI:
ass.cult.contrappuntoeacapo@gmail.com
339.579.40.39

link all'evento: https://www.facebook.com/events/585118628259938/?notif_t=plan_user_joined

domenica 26 ottobre 2014

Verdi

Traviata:

La prima parte del Preludio è per archi soli ( prima violini 1 e 2 divisi, e poi viole e violoncelli). Questa parte del preludio starebbe benissimo come secondo movimento di un qualche concerto per violino di Vivaldi, la somiglianza con l' andante dall'Autunno dalle 4 Stagioni di Vivaldi è molta. Stessa atmosfera, l'ultimo accordo della 3 battuta è proprio Vivaldi...

Il 3 Atto comincia con la ripresa dello stesso preludio ma con tonalità differente, l'atmosfera è la stessa, il preludio, dalla battuta 8 differisce dal precedente. E sviluppa uno stile non propriamente barocco XD. Ma ecco che nelle ultime 6 battute si ritorna allo stile barocco, e qui sembra di sentire una parte del primo brano dallo Stabat Mater di Pergolesi....

Un altro aspetto interessante delle opere di Verdi, anche se in Traviata non ve ne sono molti esèmpi, sono le introduzioni ai recitativi, soprattutto quelli che aprono l'atto; poiché essi generalmente presentano sempre una qualche caratteristica tipica della musica barocca, ad esèmpio le prime 10 battute del recitativo d'introduzione all'atto 2 di Traviata (pare di sentire Händel), il preludio al recitativo di introduzione all'atto 4 di Trovatore, dove i 2 clarinetti suonano un contrappunto tipicamente bachiano sopra un "basso ostinato staccato" suonato dal fagotto.

Un' altra bell'introduzione è quella che si trova all'inizio del recitativo seguente al coro: " Largo al quadrupede" e antecedente al duetto: " Parigi o cara", dove una scala cromatica discendente degli archi trasmette molto pàthos alla scena. Sotto, a dare ritmo a tutte la scena, v'è un tappeto d'archi che eseguono anche l'armonia.

Verso la fine dell' opera (nell' andante sostenuto " Prendi quest'è l'immagine" ) troviamo un altro interessantissimo esèmpio di contrappunto (bachiano, oserei dire). Esso è tra Alfredo e suo padre (non so di che tipo di contrappunto si tratti, poiché ho pochissime conoscenze di armonia purtroppo). Il tutto mentre l'orchestra procede con un ritmo (puntato) a guisa di marcia funebre...

Un'altra scena molto bella ( e resa più interessante dall'accompagnamento musicale che non dalla linea vocale) è senza dubbio la scena delle carte, un bel allegro agitato in tonalità minore, in cui la melodia è fatta da violino 1 e clarinetto in sib 1 e viola e clarinetto in sib 2 (sotto di una terza), mentre violini 2, violoncelli e contrabbassi eseguono una specie di valzer; quindi già la strumentazione dà, di per sé, un'atmosfera cupa alla scena, che viene interrotta 3 volte dalla melodia disperata di Violetta (sempre in forma di valzer) che teme il peggio. La tensione musicale aumenta quando comincia la disfida tra il Barone e Alfredo, qui la strumentazione aumenta: alla melodia si aggiungono anche due flauti traversi, mentre i violini 2 tacciono e i violoncelli eseguono due "sestine a battuta", in cui accentano la note del basso e poi ribattono la 5a. La tensione aumenta ancora di più quando interviene il coro: "Bravo davver" , flauti traversi e clarinetti vengono sostituiti da oboi e fagotto; i violini 2 sostituiscono le viole, ed esse hanno la stessa figurazione dei violoncelli; la tensione aumenta sempre più fino a quando il do di flauti traversi, fagotto e corno in fa la spezza e si procede verso la fine del brano: dopo l'ultimo intervento di Violetta, la "tempesta" si placa e le figurazioni tornano ad essere quelle iniziali. E dopo l'ultimo cupo "andiam" del barone il brano termina con la ripetizione per due volte delle note degli accordi fondamentali del brano da parte di viole, violoncelli e bassi ( REb-DO-LAb-FA), mentre i violini hanno sempre le stesse due note (LAb - FA).

lunedì 13 ottobre 2014

IL MASTER

Riscrivo qui dopo tanto tempo per descrivere, o perlomeno, per cercare di descrivere le emozioni che possono essere trasmesse da un master.
Il master è come una scuola, è una lezione di gruppo. Ma è sbagliato dire che esso sia migliore/peggiore di una lezione singola. Si tratta di lezioni singole ma davanti ad un "pubblico", questo è forse l'aspetto più interessante del master, poiché vi sono persone che assistono alla tua lezione ed anche ai progressi fatti. Dal mio punto di vista credo che da un master si possano attingere elementi detti agli altri studenti, ma con parsimonia, poiché ogni voce/persona ha le sue peculiarità.

Detto ciò voglio parlare della mia esperienza. Il master è cominciato venerdì con il mitico maestru! Ma, nel mio caso, è cominciato in modo snervante poiché avevo le corde vocali infiammate (mai cantare un' opera come Trovatore, dove, nel coro, tu sei l'unico basso -baritono nel mio caso- :) ). Il primo giorno è stato tragico, poiché la mia ansia da prestazione, il mio quasi ossessivo volere tenere tutto sotto controllo e la mia maniacale (alle volte) piuccheprefezione, mi hanno portato a fare un quasi casino, sia nei vocalizzi che nell'aria che avrei dovuto cantare ("Ho capito signor sì" - Masetto, Don Giovanni - Mozart). Il primo giorno è stato veramente tragico al punto che sarei voluto scappare ed abbandonare il canto.  Ma, un'altra caratteristica che mi contraddistingue, è la determinazione che metto nelle cose che veramente mi piacciono, e quando riesco a spegnere quella parte malata del cervello che si fa troppe pippe mentali, si accende la parte DETERMINATA e sana. Quando quel meccanismo parte, so' c....i!!!!!

Il secondo giorno è stato ancora più brutto del primo, evidentemente tutte le ansie e il senso di tristezza del giorno precedente si erano amplificate ancora di più e un senso di ansia, disperazione e incapacità si erano impadronite della mia parte conscia. L'aria venuta terribile, tutta mezza stonata, vocalizzi ancora più brutti del giorno precedente; dopo quella parte di lezione, sono uscito devastato e quasi in lacrime pensando alla figuraccia fatta (la famosa piuccheperfezione del c....!).

Il pomeriggio del secondo giorno non so cosa mi sia successo: mi sono sbloccato, siamo rimasti tutti a bocca aperta per la bellezza dell' esecuzione dell'aria (che benché non sia difficile come quelle degli altri personaggi dell'opera, è pur sempre difficile poiché molto veloce e parlata). Ritornando all'aria, tutte le insicurezze erano sparite, fiati giusti, ho preso tutte le note (maledetti do) ahahahah e mi sono letteralmente smascellato. Da lì è stata tutta una discesa positiva, anche se gli altri si erano preparati due arie, io ho preferito concentrarmi solamente su una, anche perché al momento il mio repertorio canoro è limitato (anche se ho cantato parti da comprimario nelle opere dello scorso anno, non mi sarei potuto presentare cantando Fiorello, Marullo, un gitano, un contadino o il barone!!!!) xD

Voi vi chiederete, <ma non potevi fare un'altra aria?> No, poiché al ritorno dalle vacanze u maestru mi ha detto di cominciarmi a vedere quest'aria, poiché secondo lui essa è nelle mie corde (e come sempre, ci prende); quindi ho cominciato a studiarmi l'aria, ma anche tutte le parti cantate dal suddetto. Mi sono appassionato a quest'opera e a questa parte e... LA VOGLIO FARE!!! Ovviamente l'ultima parola spetta al boss, ma credo che sabato pomeriggio mi sono reso realmente conto che se non avessi cantato bene l'aria al master non avrei più avuto possibilità di cantare questo ruolo. Ovviamente con ciò non voglio dire che voglio cantare l'aria per uno sfrenato narcisismo, o che se il maestro mi dirà: NO! Io me ne andrò sbattendo la porta, ci vuole razionalità e umiltà nel canto; ma io spero che potrò farla, ma non per narcisismo, ma poiché credo che sarebbe un enorme regalo che farei a me stesso per tutti gli sforzi che sto facendo, anche perché diciamola tutta, Masetto un po' mi somiglia xD



domenica 23 marzo 2014

Nell'ultimo recitativo della Passione secondo Matteo troviamo un altro spunto di riflessione molto interessante. Tutti i protagonisti (i solisti del I coro e il coro II) vogliono salutare Gesù. Ad ogni riflessione dei solisti del primo coro risponde il coro II con una frase semplice quanto complessa: "Mio Gesù buona notte". A livello musicale possiamo vedere come la struttura degli assoli sia uguale a quella dei recitativi accompagnati del Cristo e come ogni assolo sia una elaborazione dell'intervento precedente. Per quanto riguarda il II coro v'è da dire che ad ogni risposta, una voce parte prima delle altre:
Basso solo - Soprano II
Tenore solo - Contralto II
Contralto solo - Basso II
Soprano solo - Tenore II 
Con questa struttura Bach voleva sottolineare che non solo la massa, ma anche le singole voci vogliono dare l'estremo saluto al Salvatore. Un'altra particolarità, un'osservazione personale, che non sono mai riuscito a trovare scritta da nessuna parte è la seguente: 
- applicando la melodia (non tutta) del corale ("Meinen Jesum laß ich nicht") ai primi due interventi del coro e all' ultima parte dell' intervento del Soprano solista; possiamo vedere come questa vi si possa facilmente adattare, sia ritmicamente che melodicamente.
Ora la mia domanda è la seguente: Bach era consapevole che gli interventi del II coro possono essere considerati una parodia o per dire meglio, un' evoluzione della melodia del corale? Voleva intendere con questo messaggio sottinteso che nonostante la morte, i fedeli del Salvatore non lo abbandoneranno mai? 

giovedì 27 febbraio 2014


Eccovi la locandina dell' opera ventura, se volete prenotare chiamate il prima possibile il numero :) 

lunedì 7 ottobre 2013

My story as a "soloist"

Let's start by saying that I am very shy, and being shy for a person who wish to sing in front of people is terrible. My first experience as a soloist was this summer: we sang the "Barber of Seville", I sang in the choir and I also had two small rules: Fiorello and the Official. If we consider how much the other soloists had to sing, I sang nothing :).  I was proud of myself, for I had to study and memorize music and text in a week. What came out was not so bad as I thought.
I remember the moments before the show: we sang in Capranica Prenestina, a small village on the hills around Rome. We sang outdoor and there were many people.  I was frightened since was my first time as a soloist in front of many people, and in front of an entire village, since everyone could hear us!!! Everything went well.

Now that experience has passed and my voice is changing, is maturing, obviously I still need to study a lot but still I am happy because I finally understood what I want to do in my life: I want to be a full time singer.
The 17th November I will sing in another concert and among the compositions that we are going to sing there is the "Osanna" from the B-minor Mass Bwv 232 by Johann Sebastian Bach, who is my favorite singer. The "Osanna" was composed for 2 choirs and orchestra, but it is also possible to "divide" it in soloists and choirs. So it will be singed by 8 soloists and the choirs, and I will be the Basso solo of the I choir.
I am very happy about that and I wish the day of the concert I will be as calm as possible, since I don't want to disappoint anyone, including myself!!!!! XD