domenica 10 febbraio 2013

Avevo deciso di dedicare questo blog alla mera analisi delle cantate bachiane; ma mi rendo conto che è impresa ardua. Così ho deciso di "ampliare gli orizzonti", ossi di parlare oltreché di Bach anche della mia esperienza di "Cantore musicae".
Da più di due mesi ho cominciato  studiare canto e nel frattempo anche a cantare in due cori.
L'esperienza corale è sempre molto bella e "facile", poiché anche se si deve cantare è anche vero che non si canta da soli e che, in parte, si può seguire la propria sezione se non si è sicuri al 100% della propria parte. Ovviamente ciò non toglie che si deve studiare la parte poiché altrimenti, come ha detto una persona che conosco, "non scende l'arcangelo Gabriele a suggerirvi le note!"
La parte più difficile dello studio musicale canoro è lo studiare da solista. Alle volte si crede che sia facile cantare, ed invece per me non lo è. Cominciamo con il dire che la mia voce è quasi sicuramente una voce baritonale, quindi non dovrei avere difficoltà a prendere le note alte. Invece non è così scontato come sembra, poiché se è vero che ci vuole la tecnica e la pratica, è anche vero che quando sono tranquillo prendo benissimo le note alte. C'è anche da dire che per una persona timida come me è ancora più difficile cantare, anche solo per fare i vocalizzi!!! La paura di sbagliare, il non volersi lasciare andare per non tradire le proprie emozioni prendono il sopravvento e quando arrivo alle note un po' più alte la gola si stringe automaticamente e non v'è verso di farla rilassare.
La cosa più importante ed utile che si può fare in questi casi è buttarsi, anche se è difficile, e cantare le note; e mi riprometto di lavorare per questo scopo, di vincere la timidezza e di riuscire a tirare fuori una voce, spero, ottima!!!

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